venerdì 10 aprile 2020

Step#08:Qualche riflessione con Platone

La varietà e la ricchezza dell'opera di pensatore sono rese più evidenti dall'arte incomparabile di scrittore.
Platone è il primo ad usare la forma letteraria del dialogo, perché afferma che la vita del pensiero è continua ricerca e deve essere rappresentata nel suo sviluppo e nella sua dinamicità.
Il dialogo platonico, però, non è un mero artificio didascalico, ma in esso appaiono vivamente rappresentate le personalità e i caratteri di coloro che discutono.

Nel "Cratilo" si ha il primo tentativo della filosofia di indagare sull'origine dei nomi; i nomi sono un'arbitraria convenzione o rispecchiano la natura delle cose ?
Le due teorie vengono sviscerate e contestate dai due protagonisti, Ermogene e Cratilo, alla presenza di Socrate.
Senza dilungarci troppo, lo studio ha un'importanza storico-culturale notevole mentre la sua validità teoretica è limitata perché solo per una ventina di termini si ritiene corretta l'esattezza filosofica.
Indipendentemente da ciò il dialogo è notevole per l'ironia.
La lingua che egli usa è straordinaria per vivacità e perfezione, molto duttile sia al rigore dell'astrazione, sia agli slanci poetici, sia all'eloquenza dei discorsi solenni come all'ironia ed al sarcasmo.
Nei dialoghi padrona della scena è la punteggiatura alla quale viene affidato il compito più difficile: rendere vivo il dialogo stesso, ovvero dare l'impressione che leggendolo a voce alta gli interlocutori siano nella stanza del lettore.
Punto, virgola, due punti, punto e virgola e infine le virgolette sottolineano il tono ironico, l'opinione espressa dagli interlocutori e  il messaggio al quale si intende arrivare al fine del confronto.
Con l'introduzione del dialogo Platone fu annoverato tra i più grandi scrittori di tutti i tempi, sia antichi che moderni.





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