martedì 31 marzo 2020

Step#05: Tutto cambia ma il punto resta


Nella tecnologia tutto cambia, si migliora e perfeziona; eppure quanto sarebbe difficile parlarne senza considerare il PUNTO?
Il punto, uno tra i simboli più antichi al mondo, può essere assimilato all' atomo che nella filosofia greca era considerato l'ente fondamentale dell'universo indivisibile e primitivo.
Si potrebbe, quindi, vedere il punto come la costante alla base del nostro sviluppo tecnologico.

sabato 28 marzo 2020

Step#02#04: Cosmogonia

Nella cosmogonia il punto, principio generatore,  ha occupato un certo spessore in tutte le civiltà, dalle più antiche fino all'era moderna.


Un po' di simbologia

Il punto rappresenta lo stato limite dell’astrazione del volume, il centro, l’origine, il principio dell’emanazione e il termine del ritorno, designa la potenza crescente e il termine di tutte le cose, indica un elemento in più nelle figure geometriche.
 Al centro del cerchio, il punto, si tramuta nel binduche, sia nel buddhismo che nell’induismo, rappresenta la forza maschile in contrasto con il cerchio che simboleggia quella femminile.
La stessa simbologia si ritrova tra i nativi americani, dove il punto al centro del cerchio rappresenta il simbolo del Sole.
Il centro,  punto centrale della croce, è il punto dal quale i raggi si dipartono ma al qual peraltro convergono.
Il Cerchio è un punto esteso.
il Cerchio è l'estensione della perfezione del punto, della sua omogeneità e della sua capacità di essere privo di spigoli, corrisponde alla ciclicità.
Il punto è il simbolo base della geometria sacra, viene utilizzata in ambito architettonico, nella costruzione di templi, chiese, moschee e altri edifici, ma più di tutti viene usata nelle pratiche religiose ed esoteriche.
Nella matematica sacra, il punto, corrisponde al numero 1, ovvero l’unità, gli inizi, il Principio emanatore da cui tutto si origina, da cui tutto si muove, prende forma, vita.
Alcuni, invece, considerano che i punti possano rappresentare una figura geometrica. Com’è noto, infatti, una figura è data da un insieme di punti. Se andiamo a considerare gli Elementi di Euclide, ai punti è riservata la prima delle definizioni che si trovano nel I libro e recita:" punto è ciò che non ha parti". Il Punto è l’ente fondamentale della geometria ed è completamente adimensionale.
È simbolo quindi del Principio da cui tutto trae origine e cui tutto ritorna.


I diversi punti di vista

Tutti i popoli, di ogni tempo, hanno elaborato una cosmogonia all’interno delle religioni e delle mitologie al fine di dare una spiegazione all’universo e un senso alle proprie condizioni e forme d’esistenza.
Molti miti pongono all’inizio il caos. Questa parola in origine significava “bocca aperta” e indicava il vuoto, l’indefinito, l’illimitato.
E’ interessante notare che i recenti sviluppi della fisica considerano il vuoto, o meglio il punto adimensionale, la naturale culla dell’esistenza, ciò da cui scaturisce la materia.


  • Cosmogonia celtica


Per il popolo celtico la manifestazione del divino ha origine da un centro, l’Oiw o cerchio vuoto, l’assoluto, il piano della coscienza spirituale, il punto di partenza del processo evolutivo cosmico.


  • Cosmologia taoista


Prima della creazione dell'universo esisteva solo il Wuji ("Apolarità"; "Senza Polo"), che si può definire il nulla potenziale; da qui poi ha inizio il Taiji ("Polo Supremo", Tao).
Il concetto centrale del testo fondamentale del taoismo “Il libro della Via e della Virtù” è che il Tao sia il principio immutabile che sta dietro all’universo, è il vuoto.
Il Tao è il processo cosmico nel quale tutte le cose sono immerse in un mutamento ininterrotto.
Esso si divide in due polarità complementari, dette Yin e Yang, creando l’antico simbolo cinese che rappresenta la dinamicità tra le due polarità.
La logica Aristotelica dell’opposizione dei contrari domina tutt’oggi il pensiero occidentale e presuppone come concetto imprescindibile che due elementi contrari di una coppia non possano essere veri nello stesso momento.
Il pensiero cinese si basa sull'idea che se una situazione si sviluppa fino alle sue estreme conseguenze, essa sia costretta ad invertire il proprio corso trasformandosi nel suo opposto.



Tutto il Cosmo si basa su questi due principi opposti: l’uno non può esistere senza l’altro, come la notte non può esistere senza il giorno e viceversa, sono cioè interdipendenti.
L’azione complementare e alternata dello Yin e dello Yang muove ogni cosa nell’Universo, operando nel Tempo e nello Spazio, costituendo il microcosmo e macrocosmo.
Anche nella teoria del Big-Bang, al termine del processo di espansione, farà seguito un periodo di contrazione, fino a ritornare allo stadio antecedente al grande scoppio: la massima concentrazione di energia nel minimo infinitesimo spazio. Senza deviare dal discorso, si fa cenno che anche il simbolo è da molti considerato come la massima energia nella minima forma: un mini “big bang” spirituale.

Questa è la teoria dell’Universo Oscillante”.




  • Dal mito alla scienza


 Le antiche conoscenze sulle origini e la natura dell’Universo oscillante nel corpus mitologico antico, sono perfettamente riconducibili alle “intuizioni”, o meglio, riscoperte, della scienza moderna.
Molti scienziati contemporanei hanno preso in esame i testi antichi per giungere ad alcune delle ipotesi che oggi possiamo fare sulla nascita dell'Universo.
Sembrerebbe plausibile e logica quindi l’interpretazione scientifica del mito taoista della creazione.
La teoria scientifica dell’universo oscillante prevede, dopo il raggiungimento della massima espansione del punto, nel quale era concentrata un'energia incommensurabile ,che prende il nome di "Big Bang", una fase di contrazione fino al collasso estremo, Big Crunch, dove la materia sarà compressa alla densità massima, ritornando alla fase primaria del Big Bang; a questo punto comincerà di nuovo ad espandersi e così via in un ciclo senza fine (universo oscillante o pulsante).

Questa è solo una delle molteplici teorie che sono state sviluppate negli anni dagli scienziati, che è stata da me indagata in quanto deriva dall'interpretazione della cosmogonia taoista.

Per approfondire sulle diverse teorie scientifiche cliccare questo link:        
                                                                    Big Bang: scienza o mito?


mercoledì 25 marzo 2020

Lo sapevi che...



Il termine pointer che deriva dall'inglese, "puntatore",
è anche una razza canina 'il Pointer inglese',
cane da caccia il cui nome deriva dalla posizione
assunta quando intercetta l'odore della preda.
Rimane immobile con una zampa sollevata al livello del polso,
con la coda in posizione orizzontale in asse con testa e dorso
e il naso nella direzione della preda.
Assume, quindi, durante la caccia, la funzione di puntatore.
                                                                                                  

Step#03: La genesi del punto


Cosa ho voluto rappresentare nel disegno?

martedì 24 marzo 2020

Step#01bis:"Punto!Due punti!...ma sì, fai vedere che abbondiamo..."




"Punto!Due punti!...ma sì, fai vedere che abbondiamo..."
(Totò, Peppino e la malafemmina).



Questa celebre frase di Totò lascia sottintendere le molteplici definizioni ed utilizzi del medesimo termine nelle diverse lingue.                                                                          






Lingua latina

Dall'italiano al latino il termine punto deriva  da punctum, i (sostantivo neutro della 2° declinazione), ha come prima traduzione punto matematico, punto ortografico.
Cercando dal latino all'italiano, invece,  il termine trova  una prima traduzione con puntura, in quanto  deriva dal verbo pungere.
Può essere anche tradotto come marchio, forellino.
Solo come quinta voce definisce l'interpunzione.

riferimenti cartacei: vocabolario IL.

lingua greca(antica)

Se il termine punto viene usato come:
  • sostantivo femminile  si traduce con στιγμη[-ηζ, η] che significa punto, ogni minima cosa;
  • sostantivo maschile si traduce con στιγμα[-ατοζ, το],  punto fatto con uno strumento aguzzo;
  • sostantivo neutro si traduce con στιγμα[-ατοζ, το] che significa marchio, nota d'infamia.
riferimenti cartacei: vocabolario greco-italiano Rocci.




Lingua inglese
Il punto come interpunzione in inglese viene tradotto con full stop (punto fermo), come sostantivo si traduce point (punta), come verbo, to point (indicare con il dito).

E' bene anche fare una distinzione del punto in matematica :
  • nel Sistema Internazionale (SI) si usa il punto per le migliaia e la virgola come separatore decimale in quanto il segno del punto era già usato per identificare il segno di moltiplicazione;
  • nel sistema anglosassone invece è adottato il sistema inverso.
riferimenti cartacei: Oxford advanced learner's dictionary.


Lingua cinese       

                                                                     
Questo simbolo: 
  • come sostantivo maschile rappresenta la parola punto sia come ente geometrico che come segno di punteggiatura(scritto);
  • come verbo, invece, é solitamente tradotto 'contare uno per uno'.


In Hanyn Pinyin(sistema per scrivere in alfabeto latino la pronuncia del cinese moderno)
si scrive Diǎn.

riferimenti digitali: Dizionario InfoCina Cinese-Italiano
                                Wikizionario Cinese-Italiano




Lingua indiana

                                                                     बिंदु
Viene tradotto come punto in senso geometrico.

riferimenti digitali: Wikizionario Inglese-Hindi
                                Dizionario Sensagent Hindi-Hindi

Lingua russa


Se il termine punto viene usato come:
  •  sostantivo femminile si traduce con точка che significa punto, puntino, basta, tutto qui;
  •  sostantivo maschile si traduce con момент che significa momento , attimo;
  •  sostantivo neutro si traduce con место che significa posto, luogo, spazio.
riferimenti digitali: Reverso Context Italiano-Russo

Nella lingua spagnola (pùnto), francese (point [pw3]) e tedesca (punkt) il punto assume il medesimo
significato. Come prima voce si traduce  in interpunzione o ente geometrico, come seconda voce assume un senso figurato.
Solo in tedesco assume anche il significa di punto a maglia.


riferimenti cartacei: dizionario Garzanti in lingua spagnola, francese, tedesca.
                                  

lunedì 23 marzo 2020

"Sii pittore, ma siilo come me."


"Se mio figlio un giorno mi dovesse domandare dove trovare la felicità, gli risponderei:Sii pittore, ma siilo come me."
(Giuseppe De Nittis)
Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino, 1884 ca.Olio su tela, 81 x 117 cm, Barletta, Museo Civico

Mi ricordo ancora il giorno in cui, per la prima volta, i miei genitori mi portarono a visitare il Museo della Marra nella mia città. Mi trovai di fronte a degli splendidi quadri del pittore barlettano Giuseppe De Nittis, ne fui subito rapita. 
Da vicino erano delle macchie, dei puntini un po' più grandi, che nell'insieme e a distanza, producevano un meraviglioso paesaggio, figure umane o scene di vita vissuta come 'Colazione in giardino', che mi lasciò stupita ed emozionata.
Ancora oggi torno alla pinacoteca e, con lo stesso stupore di una bambina di 6 anni, mi incanto nell'osservare ogni piccolo particolare della sua pittura elegante e poetica.

Chiarimento sull'ente geometrico

"Una linea è un punto che è andato a fare una passeggiata."
(Paul Klee)

Per avere una idea intuitiva di punto prendiamo una matita o una penna e poggiamola su di un foglio.
Il tratto che ne verrà fuori è quello che possiamo avere come idea di punto.
Abbiamo dovuto far uso di un'immagine visiva per  comprende il concetto di punto.
Lo stesso Klee per chiarire il concetto di punto ha dovuto definirlo attraverso l'utilizzo di un altro ente geometrico la retta.
Facendo uso di di questo procedimento, rimando per immagini (definire una cosa a partire da un'altra), potremmo continuare all'infinito. Si rende, quindi, necessario definire dei concetti primitivi che si basino sull'utilizzo di postulati matematici(proposizioni assunte per vere incontrastabili), fondamento della matematica euclidea.


domenica 22 marzo 2020

step#01#02: Facciamo il punto

Il termine punto è di origine latina. Deriva da punctum, forma sostantivata di punctus, participio passato del verbo transitivo pungere( pungo, pungis, pupugi, punctum, pungere )che significa pungere.
E' un ente geometrico elementare che va pensato come assolutamente privo di grandezza, intuitivamente legato al concetto di posizione nello spazio. 
Una definizione rigorosa è impossibile se il punto è il primo ente geometrico che si introduce. 
Le proprietà del punto derivano, perciò non da questa definizione, ma dai postulati che stabiliscono le relazioni fra il punto e gli altri enti della geometria elementare(per un chiarimento clicca curiosità).
Il punto trova applicazione in diverse scienze e tecniche.
Il termine è spesso usato in senso figurato. Nel linguaggio comune diciamo :
  • " fare il punto", per stabilire con esattezza i termini di una questione, decisione o situazione;
  • "punto morto" o "punto cieco", espressione usata per una difficoltà che non si riesce a superare;
  • "punto e basta", esclamazione che chiude in modo perentorio una discussione;
  • "punto e a capo", per esprimere la volontà di ricominciare dall'inizio e di imprimere  una direzione diversa ad un fenomeno;
  • "mettere i puntini sulle i", chiarire ,precisare bene;
  • " a che punto siamo?", stabilire il momento preciso di un lavoro;
  • "di punto in bianco", improvvisamente.
Gli insegnanti lo usano in tutto il percorso didattico del discente, dalla scuola materna all'università, nei suoi diversi utilizzi e sfaccettature.
Sin da bambina ho imparato a conoscere il punto. 
Le insegnanti lo usano ad un livello elementare quando propongono ai loro alunni di collegare i punti disegnati su di un foglio (talvolta numerati progressivamente) e alla fine del lavoro i discenti scoprono meravigliati di aver prodotto un albero, un animale o un oggetto noto.
Nel percorso evolutivo dello studente il punto assume una funzione importante in linguistica con la punteggiatura(punto, punto e virgola, due punti, punto esclamativo, punto interrogativo, puntini di sospensione).
L'insegnante di matematica lo preferisce al segno 'x' per indicare l'operazione di moltiplicazione perché è più veloce ed intuitivo. 
L'insegnante di geografia lo indica per segnare una località sulla cartina geografica.
La nonna, invece, lo chiama punto croce, il ricamo che fa con l'ago su di una tela Aida.

Riferimenti cartacei: vocabolario della lingua latina Calonghi;
                                 vocabolario della lingua italiana Treccani;
                                vocabolario della lingua italiana Zingarelli;
                                l'Enciclopedia, realizzata dalla Redazione Grandi Opere di Cultura;
                                dizionario della lingua italiana Il Devoto-Oli.