domenica 22 marzo 2020

step#01#02: Facciamo il punto

Il termine punto è di origine latina. Deriva da punctum, forma sostantivata di punctus, participio passato del verbo transitivo pungere( pungo, pungis, pupugi, punctum, pungere )che significa pungere.
E' un ente geometrico elementare che va pensato come assolutamente privo di grandezza, intuitivamente legato al concetto di posizione nello spazio. 
Una definizione rigorosa è impossibile se il punto è il primo ente geometrico che si introduce. 
Le proprietà del punto derivano, perciò non da questa definizione, ma dai postulati che stabiliscono le relazioni fra il punto e gli altri enti della geometria elementare(per un chiarimento clicca curiosità).
Il punto trova applicazione in diverse scienze e tecniche.
Il termine è spesso usato in senso figurato. Nel linguaggio comune diciamo :
  • " fare il punto", per stabilire con esattezza i termini di una questione, decisione o situazione;
  • "punto morto" o "punto cieco", espressione usata per una difficoltà che non si riesce a superare;
  • "punto e basta", esclamazione che chiude in modo perentorio una discussione;
  • "punto e a capo", per esprimere la volontà di ricominciare dall'inizio e di imprimere  una direzione diversa ad un fenomeno;
  • "mettere i puntini sulle i", chiarire ,precisare bene;
  • " a che punto siamo?", stabilire il momento preciso di un lavoro;
  • "di punto in bianco", improvvisamente.
Gli insegnanti lo usano in tutto il percorso didattico del discente, dalla scuola materna all'università, nei suoi diversi utilizzi e sfaccettature.
Sin da bambina ho imparato a conoscere il punto. 
Le insegnanti lo usano ad un livello elementare quando propongono ai loro alunni di collegare i punti disegnati su di un foglio (talvolta numerati progressivamente) e alla fine del lavoro i discenti scoprono meravigliati di aver prodotto un albero, un animale o un oggetto noto.
Nel percorso evolutivo dello studente il punto assume una funzione importante in linguistica con la punteggiatura(punto, punto e virgola, due punti, punto esclamativo, punto interrogativo, puntini di sospensione).
L'insegnante di matematica lo preferisce al segno 'x' per indicare l'operazione di moltiplicazione perché è più veloce ed intuitivo. 
L'insegnante di geografia lo indica per segnare una località sulla cartina geografica.
La nonna, invece, lo chiama punto croce, il ricamo che fa con l'ago su di una tela Aida.

Riferimenti cartacei: vocabolario della lingua latina Calonghi;
                                 vocabolario della lingua italiana Treccani;
                                vocabolario della lingua italiana Zingarelli;
                                l'Enciclopedia, realizzata dalla Redazione Grandi Opere di Cultura;
                                dizionario della lingua italiana Il Devoto-Oli.
                                 


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