sabato 28 marzo 2020

Step#02#04: Cosmogonia

Nella cosmogonia il punto, principio generatore,  ha occupato un certo spessore in tutte le civiltà, dalle più antiche fino all'era moderna.


Un po' di simbologia

Il punto rappresenta lo stato limite dell’astrazione del volume, il centro, l’origine, il principio dell’emanazione e il termine del ritorno, designa la potenza crescente e il termine di tutte le cose, indica un elemento in più nelle figure geometriche.
 Al centro del cerchio, il punto, si tramuta nel binduche, sia nel buddhismo che nell’induismo, rappresenta la forza maschile in contrasto con il cerchio che simboleggia quella femminile.
La stessa simbologia si ritrova tra i nativi americani, dove il punto al centro del cerchio rappresenta il simbolo del Sole.
Il centro,  punto centrale della croce, è il punto dal quale i raggi si dipartono ma al qual peraltro convergono.
Il Cerchio è un punto esteso.
il Cerchio è l'estensione della perfezione del punto, della sua omogeneità e della sua capacità di essere privo di spigoli, corrisponde alla ciclicità.
Il punto è il simbolo base della geometria sacra, viene utilizzata in ambito architettonico, nella costruzione di templi, chiese, moschee e altri edifici, ma più di tutti viene usata nelle pratiche religiose ed esoteriche.
Nella matematica sacra, il punto, corrisponde al numero 1, ovvero l’unità, gli inizi, il Principio emanatore da cui tutto si origina, da cui tutto si muove, prende forma, vita.
Alcuni, invece, considerano che i punti possano rappresentare una figura geometrica. Com’è noto, infatti, una figura è data da un insieme di punti. Se andiamo a considerare gli Elementi di Euclide, ai punti è riservata la prima delle definizioni che si trovano nel I libro e recita:" punto è ciò che non ha parti". Il Punto è l’ente fondamentale della geometria ed è completamente adimensionale.
È simbolo quindi del Principio da cui tutto trae origine e cui tutto ritorna.


I diversi punti di vista

Tutti i popoli, di ogni tempo, hanno elaborato una cosmogonia all’interno delle religioni e delle mitologie al fine di dare una spiegazione all’universo e un senso alle proprie condizioni e forme d’esistenza.
Molti miti pongono all’inizio il caos. Questa parola in origine significava “bocca aperta” e indicava il vuoto, l’indefinito, l’illimitato.
E’ interessante notare che i recenti sviluppi della fisica considerano il vuoto, o meglio il punto adimensionale, la naturale culla dell’esistenza, ciò da cui scaturisce la materia.


  • Cosmogonia celtica


Per il popolo celtico la manifestazione del divino ha origine da un centro, l’Oiw o cerchio vuoto, l’assoluto, il piano della coscienza spirituale, il punto di partenza del processo evolutivo cosmico.


  • Cosmologia taoista


Prima della creazione dell'universo esisteva solo il Wuji ("Apolarità"; "Senza Polo"), che si può definire il nulla potenziale; da qui poi ha inizio il Taiji ("Polo Supremo", Tao).
Il concetto centrale del testo fondamentale del taoismo “Il libro della Via e della Virtù” è che il Tao sia il principio immutabile che sta dietro all’universo, è il vuoto.
Il Tao è il processo cosmico nel quale tutte le cose sono immerse in un mutamento ininterrotto.
Esso si divide in due polarità complementari, dette Yin e Yang, creando l’antico simbolo cinese che rappresenta la dinamicità tra le due polarità.
La logica Aristotelica dell’opposizione dei contrari domina tutt’oggi il pensiero occidentale e presuppone come concetto imprescindibile che due elementi contrari di una coppia non possano essere veri nello stesso momento.
Il pensiero cinese si basa sull'idea che se una situazione si sviluppa fino alle sue estreme conseguenze, essa sia costretta ad invertire il proprio corso trasformandosi nel suo opposto.



Tutto il Cosmo si basa su questi due principi opposti: l’uno non può esistere senza l’altro, come la notte non può esistere senza il giorno e viceversa, sono cioè interdipendenti.
L’azione complementare e alternata dello Yin e dello Yang muove ogni cosa nell’Universo, operando nel Tempo e nello Spazio, costituendo il microcosmo e macrocosmo.
Anche nella teoria del Big-Bang, al termine del processo di espansione, farà seguito un periodo di contrazione, fino a ritornare allo stadio antecedente al grande scoppio: la massima concentrazione di energia nel minimo infinitesimo spazio. Senza deviare dal discorso, si fa cenno che anche il simbolo è da molti considerato come la massima energia nella minima forma: un mini “big bang” spirituale.

Questa è la teoria dell’Universo Oscillante”.




  • Dal mito alla scienza


 Le antiche conoscenze sulle origini e la natura dell’Universo oscillante nel corpus mitologico antico, sono perfettamente riconducibili alle “intuizioni”, o meglio, riscoperte, della scienza moderna.
Molti scienziati contemporanei hanno preso in esame i testi antichi per giungere ad alcune delle ipotesi che oggi possiamo fare sulla nascita dell'Universo.
Sembrerebbe plausibile e logica quindi l’interpretazione scientifica del mito taoista della creazione.
La teoria scientifica dell’universo oscillante prevede, dopo il raggiungimento della massima espansione del punto, nel quale era concentrata un'energia incommensurabile ,che prende il nome di "Big Bang", una fase di contrazione fino al collasso estremo, Big Crunch, dove la materia sarà compressa alla densità massima, ritornando alla fase primaria del Big Bang; a questo punto comincerà di nuovo ad espandersi e così via in un ciclo senza fine (universo oscillante o pulsante).

Questa è solo una delle molteplici teorie che sono state sviluppate negli anni dagli scienziati, che è stata da me indagata in quanto deriva dall'interpretazione della cosmogonia taoista.

Per approfondire sulle diverse teorie scientifiche cliccare questo link:        
                                                                    Big Bang: scienza o mito?


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