venerdì 15 maggio 2020

Step#15: I limiti all'orizzonte


Addentrandomi nella lettura del libro "The Limits to Growth"(I limiti dello sviluppo del 1972), ho percepito subito la sua finalità: definire i limiti dello sviluppo verso il quale l'uomo si stava proiettando.
Si può dire che ad un' attenta lettura il libro inizi piantando i piedi ben saldi nel terreno, o si potrebbe dire che inizi con un bel punto fermo.
Proseguendo nella discussione, dopo l'approfondita  spiegazione relativa alla sostenibilità  del nostro pianeta, sembrerebbe, però, che il libro utilizzi uno stile di punteggiatura del tutto diverso.
Nella parte conclusiva, infatti, si nota l' aggiunta progressiva di punti uno dopo l'altro dando, come effetto finale, l'idea di una sequenza.
Gli autori hanno iniziato con un punto per finire con tre puntini di sospensione.
Un lettore che vive la nostra generazione, leggendo questo libro, ne percepisce l'attualità ma non ne condivide la previsione futuristica, vera finalità del libro all'epoca.
Nel 1992 è stato pubblicato un primo aggiornamento del rapporto che spiegava come ormai quei limiti ,considerati invalicabili, fossero già stati superati. 
Che cosa possiamo, allora, dire del momento attuale?
Sono passati 48 anni e di questioni da affrontare ce ne sono infinite...ma soffermiamoci sui quei 3 punti di sospensione in fondo al libro: in che cosa consistano i limiti dello sviluppo odierno?
Il problema effettivo dell'epoca moderna è quello che in futurologia viene definito "singolarità tecnologica"
Quest'ultima è un punto in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani.

Si avrà quindi il limite non dello sviluppo ma della comprensione umana dello sviluppo della tecnologia in cui vive.
L'uomo resterà indietro nei confronti della tecnologia che lui stesso ha creato poiché è giunto a quel punto di rottura che si chiama, appunto, singolarità tecnologica.



15 differenti liste di cambiamenti paradigmatici per la storia umana, inserite in un grafico in scala logaritmica, mostrano una crescita esponenziale. Le liste sono state preparate, tra gli altri, da Carl SaganPaul D. BoyerEncyclopædia BritannicaAmerican Museum of Natural History e University of Arizona e compilate da Ray Kurzweil.
(Fonte:Singolarità tecnologica  )


Ora però ci vogliamo chiedere: davvero non ha limite il progresso della conoscenza scientifica?
Risponde al nostro quesito Peter B. Medawar nel suo libro"I limiti della scienza".
Medawar vuole difendere la scienza dall'accusa di non sapere rispondere agli "interrogativi ultimi" sull'origine, sul destino e sul significato dell'uomo. Sono interrogativi, egli dice, che richiedono risposte trascendenti, dominio della metafisica o della religione, e che non possono essere oggetto di analisi e di comprensione scientifica. Al contrario, per tutti i problemi che la scienza è in grado di risolvere non ci sono limiti alle sue possibilità: l'arte della ricerca scientifica è appunto l'"arte dei risolvibile". 




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