martedì 9 giugno 2020

Step#24:Facciamo il punto

Sono giunta alla fine del mio lavoro sul Punto.
La mia lunga ricerca su questo segno a-dimensionale (come sosteneva Euclide negli Elementi "Punto è ciò che non ha parti" )mi ha rivelato che il Punto trova applicazione in buona parte delle discipline umane.
Esso è molto duttile si adatta a tutti gli ambiti dall'etica all'utopia.
E' noto ai bambini già dall'asilo quando imparano a collegare i punti numerati su di un foglio riuscendo, così,  a creare una figura che inaspettatamente si concretizza davanti ai loro occhi.
Il mio percorso è iniziato dalla ricerca etimologica del termine punto e la sua traduzione nelle lingue straniere.
Ho anche immaginato una possibile genesi del punto per mezzo di un'immagine simbolo nella quale ho mostrato, secondo la mia personalissima chiave di lettura, il percorso evolutivo del Punto stesso.
Mi sono poi chiesta: da dove nasce il Punto? Qual è la sua storia?
Ho appreso che esso nasce nell'Età Medioevale, sollevando non pochi dubbi sul suo utilizzo (aneddoto dell'abate ) e attraversa l'Età Moderna per poi giungere ai nostri giorni lasciando un'impronta significativa in ogni epoca.
Non si può parlare di storia del Punto se non si inserisce anche la mitologia che  trova le sue radici nella cultura orientale.
Con molto interesse ho letto, poi, l'opera di Samya Ilaria Di Donato " La Filosofia del Punto e la Nascita del Colore " che ha definito "il Punto icona del''inizio di ogni cosa, ma anche sintesi estrema della sua fine".
Platone invece nel suo Cratilo usa il punto in tutte le sue varianti per rendere vivi il dialogo e l'ironia che caratterizzano i suoi personaggi.
Ho poi fatto ricerca dell'uso del Punto nelle opere letterarie:"Il Dittatore", " Zibaldone" e" Ulysses di Joyce".
In quest'ultimo l'autore usa con destrezza le parole, la punteggiatura e le pause per trasportare nell'arte i labirinti della psicanalisi di Freud per mezzo della tecnica del "The Stream of Consciousness".
Per dare un tono più dinamico alla ricerca e analizzarla da tutti i punti di vista, ho visualizzato il punto nelle arti figurative, nelle sequenze cinematografiche e negli spot creando poi una serie tv.
molto interessante  è stata la ricerca tra onlife e pubblicità dove ho messo in contrapposizione il punto nell'era della messaggistica istantanea e "Punto Pirella".
Infine ho analizzatola funzione del punto durante la pandemia Covid-19, in campo ingegneristico arrivando a considerare "i limiti dello sviluppo" verso il quale l'uomo è sempre proiettato.
Con questo lavoro vorrei che la mia ricerca dimostrasse e facesse riflettere altre persone sull'utilità e sulle numerose applicazioni del punto in tutte le sue accezioni, come è successo a me.

Step#23:Una mappa concettuale


Cosa c'è di meglio di una mappa concettuale per sintetizzare tutto  il percorso fatto fin ora?

lunedì 8 giugno 2020

Step#22: Point Break

Episodio 1
E' giorno.
La famiglia Pritchett è a casa, Jay, il padre, è un uomo anziano che ha avuto due figli con l’ex moglie Deedee, Mitchell e Claire, e si è successivamente risposato con Gloria, una giovane donna sudamericana con la quale ha avuto un terzo figlio, Manny. Si tratta di una famiglia molto facoltosa.
La mattinata scorre tranquilla, Manny è da poco uscito per andare a scuola quando i quattro ricevono sotto la porta una lettera di ricatto dal tono marcatamente sadico, nella quale gli si intima di seguire tutti i passaggi dell’elenco allegato (una concatenazione di punti e informazioni da trovare e collegare) entro due giorni, pena la morte di Manny, che è appena stato sequestrato.
I quattro si fanno prendere dal panico e iniziano a rinfacciarsi tutti i loro difetti mentre il tempo
scorre. La disperazione prende il sopravvento mentre cala la notte e i quattro, esausti, si addormentano.


Episodio 2
Gloria si sveglia di soprassalto e sveglia tutti gli altri. Gli atteggiamenti individualisti del giorno prima sono attenuati, e nonostante qualche ulteriore malumore i quattro si adoperano per completare i compiti e salvare Manny. Nel pomeriggio Gloria cerca, e trova, il telefono posizionato appositamente dal malfattore per stabilire il contatto, Jay si procura i soldi del riscatto, Mitchell recupera le informazioni del luogo dello scambio e Claire trova l’auto richiesta dal ricattatore. Ognuno completa la propria mansione tra mille imprevisti, e a fine giornata si riuniscono a casa.


Episodio 3
Si apre con un’accesa discussione al tavolo della cucina, il tempo inizia a scarseggiare e i quattro capiscono, collegando le informazioni ricavate dai compiti svolti individualmente, che devono unire le forze per rintracciare l’identità del ricattatore e recuperare Manny. Nel luogo dello scambio, i quattro recitano perfettamente la propria parte, quando irrompe la polizia, avvisata da Jay di nascosto, che risolve la situazione arrestando il malfattore.


Commento
I quattro si adoperano e ritrovano l’unità familiare: riescono a salvare Manny solo dopo aver capito che se avessero continuato a considerarsi come singoli (punti) non sarebbero riusciti a scogliere l’intreccio, mentre unendosi tra di loro sono sfuggiti indenni alla disavventura, facendo arrestare il criminale.
Lo svolgimento di ogni punto di per sé non dava alcun frutto per la risoluzione finale ma unendoli passo dopo passo, come fanno i bambini con i disegni numerati, il tutto prendeva la forma ideale per sciogliere il nodo.
Da questo racconto emerge il principio secondo il quale: un punto singolo, a-dimensionale, non ha senso se non inserito in un contesto più grande.
Solo collegando a più punti si può dar vita ad una figura concreta.

domenica 7 giugno 2020

Step#21: Swift e i punti di vista della società


GULLIVER'S TRAVELS


Nel primo viaggio, dopo il suo naufragio, il protagonista, Gulliver, giunge a Lilliput dove gli abitanti sono alti quanto un pollice e tutto ciò che gli circonda è di analoghe dimensioni.

I due grandi partiti politici che governano il Paese portano i cittadini alla guerra civile per una insignificante discussione: "da quale estremità si deve rompere un uovo?"
Nelle insignificanti discussioni fra i lillipuziani è evidenziata la piccolezza                  dell'umanità e la satira della politica dei suoi tempi.


Il medesimo concetto è manifestato nel suo viaggio a Brobdingnag dove gli abitanti sono giganti e tutto è proporzionato a loro.
La meschinità dell'umanità appare ancora più detestabile confrontata alla grandezza di questi esseri superiori.
Al racconto di Gulliver delle ambizioni, delle guerre e delle conquiste del suo popolo, i giganti si meravigliano che una simile cattiveria possa albergare in insetti tanto piccoli quali sono gli esseri umani.



Nel terzo viaggio arriva sull' isola fluttuante di Laputa.
I suoi abitanti si dedicano esclusivamente alla musica e alla matematica, ma sono incapaci di applicare queste discipline a fini pratici.
 In questa terra Gulliver vede il mondo portato alla rovina dalla scienza che non si preoccupa di badare ai risvolti pratici: si tratta di un'allegoria della burocrazia e della Royal Society.

Sull'isola di Luggnagg incontra gli struldbrug, che hanno il dono dell'immortalità ma non quello dell'eterna giovinezza.
L'immortalità viene qui descritta come una condanna, invece che come una fortuna.

Nel quarto viaggio, la satira raggiunge la sua logica conclusione. Egli giunse nella terra degli Houyhnhnms dove cavalli raziocinanti e civili dominano l'isola.
Essi governano sugli Yahoos, creature dall'aspetto scimmiesco, ma stranamente simili a quello umano che vivono una condizione di grande indicibile degrado.
I cavalli ospitano il naufrago che ritengono uno Yahoo appena un po' più raffinato e qui Gulliver descrive dettagliatamente e amaramente le usanze che nella società umana sembrano naturali, ma visti dal di fuori appaiono forsennati e perversi.



Swift in questo romanzo analizza sotto diversi punti di vista la società del tempo in chiave satirica.
Il protagonista, alla ricerca di un mondo utopico, constaterà amaramente l'impossibilità di giungere al suo fine a causa della stoltezza umana.
Quelli che a prima vista a Gulliver appaiono paradisi terrestri, non sfuggono in realtà ai difetti e alle ipocrisie tipiche degli uomini.
Nei suoi viaggi sviscera, punto per punto, ogni aspetto della società contrapponendone l'aspetto positivo al grottesco.
Il protagonista viene sottoposto a cambiamenti non indifferenti sia fisicamente che psicologicamente.
Sull'isola di Lilliput è il gigante, fiero della sua superiorità e di poter essere considerato un'arma; sull'isola di Brobdingnan è il più piccolo, trattato al pari di una bambola.
Si può dire che in questa prima parte del romanzo Gulliver si identifica sia come parte attiva che come parte passiva( la sua presenza non modifica lo stato delle cose ) della società, non riuscendo a trovare, però, il suo posto in nessuno dei due casi.
Nella seconda parte del romanzo Gulliver appare un osservatore esterno.
A Laputa scopre i limiti della scienza, considerata fino a quel momento la certezza, nonché migliore qualità dell'uomo.
La pillola più amara da mandar giù è il confronto con i cavalli che abitano Houyhnhnms.
La vera società utopistica di cui vorrebbe far parte , che lo rifiuta a causa della grottesca condizione umana, molto più simile alla condizione degli Yahoos.
Alla fine, nonostante i tanti sforzi, viene sopraffatto dagli spettri dell'umanità.
Swift analizza nel libro l'aspetto etico, positivo e negativo, di tutti i luoghi che Gulliver visita.
Traspare la critica, sotto diversi punti di vista, della società del tempo di Swift in particolare ne valorizza gli aspetti più negativi e rivela quanto glia aspetti positivi siano più che altro un' utopia.





martedì 26 maggio 2020

Step#20: Lo Zibaldone e l'uso della punteggiatura

Non sono pochi gli autori che avanzano dubbi sull’uso di punti e virgole, molti pensavano che distraesse il lettore dalla magia della lettura.

In Italia il più radicale è stato Filippo Tommaso Marinetti, che nel Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912) proponeva di abolire la punteggiatura in favore di “uno stile vivo che si crea da sé, senza le soste assurde delle virgole e dei punti”.

 
Giacomo Leopardi nello Zibaldone diceva: 

“Io per me, sapendo che la chiarezza è il primo debito dello scrittore, non ho mai lodata l’avarizia dei segni, e vedo che spesse volte una sola virgola ben messa, dà luce a tutto il periodo”.

Convinto della forza di una virgola, condannava severamente l'utilizzo di altri segni d’interpunzione: “Che è questo ingombro di lineette, di puntini, di spazietti, di punti ammirativi doppi e tripli, che so io?”, scriveva nello Zibaldone.
 “Sto a vedere che torna alla moda la scrittura geroglifica”.
Ancor più severo era nei confronti del punto fermo, considerato troppo statico per la dinamicità del suo Zibaldone perché non dava l'idea della sua raccolta disordinata di pensieri, riflessioni e concetti.

sabato 23 maggio 2020

Step#19: La matematica del punto è utopia?


Potrebbe essere interessante legare l'utopia al punto attraverso un ambiente scientifico.
Utopìa è un termine coniato da Thomas More (italianizzato Tommaso Moro) nel romanzo "Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia"(1516).
Deriva dalle voci greche οὐ «non» e τόπος «luogo»; quindi «luogo che non esiste».
Il termine è talvolta assunto con valore fortemente limitativo (modello non realizzabile, astratto).

Per il matematico utopia e matematica non trovano modo di conciliarsi, dato che la scienza si basa su assiomi certi e il metodo scientifico, basato sulla dimostrazione, non può presentare aspetti utopici.
L'origine di assiomi, però, può essere messa in discussione.
Quest'ultimi costituiscono le "fondamenta" del sistema logico-deduttivo delle dimostrazioni matematiche, i teoremi sono le "sovrastrutture", ottenuti dagli assiomi con l'ausilio esclusivo dei principi della logica.

Nel Novecento il tramonto definitivo di questa impostazione logica è dovuto a Kurt Godel che in un articolo del 1931 affronta i problemi centrali e i fondamenti della matematica e dimostra l'impossibilità di ottenere coerenza e completezza dalla disciplina deduttiva. Quindi la più grande aspirazione dei matematici non si può realizzare: è un'utopia.
Analizziamo, ora, un esempio particolarmente rilevante.

 Il punto materiale.                                                                                                                    
Basato su delle considerazioni matematiche, il punto materiale è spesso usato per la semplificazione di problemi in fisica.                                                                                             
Si potrebbe dire che l'uso del punto materiale non è utopico?                                            
Partiamo dal principio: il punto, che abbiamo definito più volte in questo blog con diverse accezioni, è un ente a-dimensionale quindi di per se non sarebbe possibile né disegnarlo né vederlo.                                                                                                                                      Ecco allora che intervengono i postulati matematici a insegnarci come poter visualizzare e padroneggiare l'idea del punto.                                                          
Bisogna essere consci che il postulato non si basa su uno veridicità esperibile ma su un intuizione quasi utopica.                                                                                                         
Stiamo basando la nostra geometria analitica su un assioma che di per sé risulta essere una riflessione filosofica più che una verità.                                                                                         
Si potrebbe quindi asserire che, nel tempo, su alcuni assiomi, come quello preso in esame, esiste un tacito accordo, vengono definite vere delle congetture che di fatto non si possono intendere come tali ma che son decisamente utili nell'applicazione pratica. 
Infatti il punto materiale trova, come già preannunciato, la sua applicazione in fisica dove viene usato per identificare un corpo in cui la massa è concentrata tutta in quel punto che ne diviene il suo baricentro.
Questo è molto utile nello studio delle diverse forze applicate a quel corpo e per trovare con maggiore facilità il punto di applicazione della forza sul corpo stesso.
Altri esempi scaturiscono dal concetto di punto limite, definizione che viene spesso usato in tutti i campi dell'ingegneria.
Questi sono utilizzati come limiti ideale che non possono mai essere raggiunti concretamente:
  • una funzione può tendere ad un punto limite al quale si avvicinerà asintoticamente all'infinito ma che in un contesto reale non potrà mai raggiungere;
  • lo zero assoluto  è un valore limite nella scala Kelvin che esistere, ma che non può essere realizzato in laboratorio nel suo effettivo valore.

martedì 19 maggio 2020

step#16#18:Cos'è il punto?


Il Punto è matematica,
è grammatica,
è geometria,
è filosofia,
è fisica,
è
.

Questo è l'incipit dell'opera iniziatica di Samya Ilaria Di Donato, La filosofia del punto e la nascita del colore.
L'autrice è una dei pochissimi testimonial di questa parola 'punto', tanto difficile da essere compresa e spesso sottovalutata.
Samya può essere vista come l'autrice di una filosofia del tutto contemporanea del punto, sicuramente non scontata.
Il libro, non di facile comprensione per lo stile adottato e i temi affrontati, ha l'intento di tracciare la Filosofia del Punto nella sua versione primordiale, attraverso l'evocazione di antichi codici della conoscenza.
Sono studiati profondamente i Misteri che attorniano la vita dell'Uomo.
Durante la lettura si cerca di scrutare all'interno della nostra psicologia lasciandoci, alla fine, profondamente cambiati.

Tutto inizia da un minuscolo granello che noi chiamiamo punto , che si propaga e si unisce ad altri Punti, dando vita a geometrie utili all'uomo.
Astrazione o piccolo segno, il punto è icona dell'inizio di ogni cosa ma è anche sintesi estrema della sua fine. Ciò da cui il Tutto è stato emanato e ciò in cui Tutto verrà riassorbito, l'alpha e l'omega al tempo stesso.
Inizialmente viene analizzato come dal Punto si ha la nascita dell'Universo fino ad arrivare ad un parallelismo interessante sull'Uomo.
L'universo ha avuto origine da un punto che poi si è propagato nello spazio(Big Bang).
Ma prima o poi l'Universo è destinato a collassare su se stesso ritornando ad essere un punto(Big Crunch).
Egualmente l'Uomo alla sua nascita è perfetto, è un punto, ma poi si sviluppa, deve conoscere il proprio Caos, ricercare la propria coerenza e ritornare ad essere un punto.
Il punto, quindi, diventa metafora del portare a termine le cose.
Per accedere sempre più in profondità alla ricerca delle leggi che governano la vita dell'uomo, l'autrice fa uso di simboli e concetti antichi tipici della geometria sacra.
Lo specchio: così come i punti necessitano di altri loro simili per poter dare vita a figure geometriche, l'uomo necessita dei suoi simili per poter vedere la sua immagine riflessa, capire chi è, com'è  e per sentirsi parte di un qualcosa di più grande.
Strategico è l'utilizzo di simboli come cerchio, cerchio puntato e la Vesica Pescis (o mandorla) simboli di ciclicità dove Punto di partenza e Punto di arrivo si fondono.
Al loro interno si nascondono verità simboliche della vita umana e altre figure di ricorrente sacralità.
Ad esempio, proprio la Vesica Pescis, così chiamata in quanto ricorda la vescica natatoria dei pesci, divenne un simbolo per i Cristiani attraverso l'associazione del pesce a Cristo, veniva anche identificata come l'iconografia del Cristo e della Vergine in maestà, nota come mandorla mistica.
Tra i tanti simboli riportati come Spirale, Pentagono ed
Esagramma  ce n'è uno di particolare interesse: l' Ouroboros.


Simbolo molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche, rappresenta un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine.

Apparentemente immobile, ma in eterno movimento, rappresenta il potere che divora e rigenera sé stesso, l'energia universale che si consuma e si rinnova di continuo, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall'inizio dopo aver raggiunto la propria fine. Simboleggia quindi l'unità, la totalità del tutto, l'infinito, l'eternità, il tempo ciclico, l'eterno ritorno, l'immortalità e la perfezione.


«Liberarsi dal cerchio che dà affanno e pesante dolore».